Bene adesso andiamo avanti nell'esplorazione di questi building blocks. Parliamo in particolare di funzionalità molto utili, come ad esempio quella dei set. Se spiegavo nel corso precedente che i gruppi sono una funzionalità intrinsecamente statica, vedremo adesso che con i set riusciremo a raggruppare degli elementi e in particolare delle dimensioni, in base ad una condizione dinamica. Parleremo inoltre di date. Le analisi più importanti che noi possiamo creare a livello aziendale e anche a livello accademico, sono le serie temporali, che ci permettono di vedere come variano le nostre misure, per esempio il numero di iscritti a una determinata facoltà, con il tempo. Vedremo che Tableau ci faciliterà la vita nell'utilizzo di queste date. Poi andremo a vedere una funzionalità che ci permetterà di sfruttare appieno le potenzialità grafiche di Tableau, quella di visualizzare più misure in un unico grafico. E vedremo che ci saranno due modalità per farlo: utilizzare dei campi autogenerati da Tableau, quando ci connettiamo alla nostra data source fisica, oppure sfruttare la potenzialità di utilizzare un doppio asse. Infine vedremo degli aspetti più legati alla formattazione e parleremo delle intramontabili tabelle. Le tabelle sono un tipo di grafico a cui siamo abituati fin dalle scuole elementari. E quindi vedremo che Tableau ci offrirà un'alternativa che ci permetterà di evidenziare, tramite l'utilizzo del colore, alcune proprietà che non sarebbero visualizzabili con una tabella normale. Partiremo analizzando i set. Tramite i set noi vogliamo raggruppare alcuni elementi, basandoci su una condizione dinamica. E quindi per esempio, se noi nel nostro database abbiamo una lista di prodotti che vendiamo ai nostri clienti, potremmo voler raggruppare questi prodotti in base al valore delle loro vendite, per esempio con un Top 100 sulle vendite. Questa è una condizione dinamica, a differenza dei gruppi. Quindi anche se entrassero dei nuovi prodotti nel nostro database con delle vendite più alte di quelli precedenti, tutto ciò si aggiornerebbe automaticamente su Tableau. Passeremo poi alle date e vedremo che Tableau ci faciliterà la vita in maniera incredibile, perché ci basterà avere una data standard: Giorno/Mese/Anno e vedremo che Tableau ci creerà una gerarchia basata su quella. Quindi potremo utilizzare anno, mese, trimestre, e tutti questi concetti temporali senza bisogno di crearli esplicitamente sul database. E vedremo inoltre che le date possono essere utilizzate in maniera discreta, e quindi rompendo in un certo senso i legami del tempo e in maniera continua, quindi mantenendo il legame standard della linea temporale. Parleremo poi anche di un ultimo tipo di filtri, che sono quelli temporali. Poi andiamo a parlare di due campi autogenerati da Tableau. Si chiamano Measure Names e Measure Values, e sarà l'unico modo con cui potremo utilizzare più misure, e quindi profitti vendite, quantità, eccetera, con un unico asse numerico. Tableau infatti autogenera anche altri campi. Lo vedremo con le mappe, questi campi non esistono sul database di partenza, non sono nemmeno dei campi calcolati, ma sono dei campi che Tableau ci genera per comodità e vedremo perché. Un altro approccio all'utilizzo di più misure in un unico grafico è quello di utilizzare un doppio asse. Infatti capita spesso di voler vedere per esempio la crescita degli iscritti a una determinata facoltà su una linea temporale. Possiamo vedere le barre come numero di iscritti, tenendo un asse numerico particolare, e poi avere la percentuale di crescita di questi iscritti rispetto all'anno precedente, per esempio con una linea. E questa linea si può riferire ad un altro asse. Infine ci dedicheremo a degli aspetti di formattazione. Innanzitutto vedremo che cos'è il Formatting Pane, da cui potremo aggiungere per esempio delle caratteristiche come il font oppure il colore delle scritte oppure l'allineamento o anche ad esempio il colore di alcune dimensioni. E poi parleremo delle tabelle, vedremo che Tableau ci permetterà di crearle, ma ci proporrà anche un'alternativa. Infatti uno dei problemi più diffusi delle tabelle è che ci fanno vedere tante informazioni in poco spazio, ma ci perdiamo delle caratteristiche dei nostri dati. Ad esempio immaginate una tabella con tante righe e tante colonne e voler per esempio, trovare il minimo del profitto. Dovremo spendere tanto tempo e magari andando ad analizzare cella per cella sbaglieremmo anche la risposta. Tramite l'utilizzo del colore, quindi creando una highlight table, potremmo andare ad aggiungere questa proprietà e individuare subito il profitto più basso tramite, ad esempio una scala di colore, che va dal rosso al verde con la crescita del profitto. Partiamo subito con i set.